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Martedì 16 Novembre 2010 07:36

PUNTARE TUTTO SULLA SCUOLA

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PUNTARE TUTTO SULLA SCUOLA


Ci vuole un cambio di mentalità. Come giustamente ha affermato D'alema, per convincere Fini che spero si convinca di mandare a quel paese Berlusconi, Bossi e Company che con la loro ipocrisia e falsità hanno condizionato le menti attraverso le loro bugie di promesse e si sono comprati mezza Italia sistemando cefali e trote a 13 mila euro al mese, assumendo, peggio, lo stesso vizio italiano del vizio che contestavano da lombardi-celtici o lombardi-veneti o padani così come cavolo si vogliono definire. Talmente tanto patologicamente ammalati di soldi, in quelle zone, da perdere il lume della ragione su come correttamente, onestamente ed eticamente farseli. Venire da un passato diverso da un altro interlocutore non significa tradire il proprio passato quando si tenta, civilmente e democraticamente e per il bene dei cittadini italiani con grande senso di responsabilità, un punto di incontro su cose comuni da pensare e assolutamente da fare (pensare e basta senza fare, come la riforma sul merito, significa non far nulla).  Questo è nell'ordine evolutivo delle cose e chi lo chiama tradimento non capisce che, se ci sono delle regole e una Costituzione e qualcuno in politica se ne accorge, è dovere di ricordare agli altri che non rispettando le regole e la Costituzione si è nello stato di essere considerati non traditori del PDL e di Berlusconi, ma traditori della Patria e dei cittadini italiani. Ci vuole un'intesa trasversale per fare ciò che serve urgente ai cittadini italiani, alla scuola (altrimenti crollano le scuole) agli insegnanti (ridotti a sopravvivere realmente al decorso ultimo degli eventi e a non aver i mezzi per aggiornarsi e per educare e insegnare nella confusione distruttiva generale), all'ambiente, ecc. Vi è una crisi prima di tutto morale e bisogna riformare le coscienze alla sensibilità di un percorso futuro fatto di cose belle e non vi è altro modo che puntare tutto sulla FORMAZIONE e sull'EDUCAZIONE. I risultati si vedranno nel tempo. Ma bisogna dare ossigeno. Ad una famiglia di 4 persone con uno stipendio di 1200 euro poco gli importa dell'ultimo ritrovato tecnologico a schermo utrapiatto televisivo. Il mondo del lavoro non può andare solo nella direzione della comunicazione e della tecnologia altrimenti ci svuoteremo, a lungo andare, come esseri umani. La scuola ha dunque l'enorme responsabilità e funzione di equilibrare questa cattiva direzione presa e deve avere i mezzi per iniziare seriamente a lavorare con gli stessi strumenti tecnologici con cui il mondo va avanti. Perchè per ogni cosa è necessario anche educare al corretto uso.

 

Fabrizio Fiordiponti

Articolo modificato il Martedì 16 Novembre 2010 07:53

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