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Venerdì 31 Dicembre 2010 18:12

Artinsieme in Russia

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IN ALLEGATO (sez. download in basso, prima della foto con il nome Fabrizio) E NEL CORPO DEL TESTO LA TRADUZIONE DAL RUSSO ALL'ITALIANO (4.01.2011)

 

 

Intanto ho scoperto che è uscito un articolo sul magazine dell'Accademia dell'Istruzione di Mosca in Russia.

Per capire bene digitate "fabrizio fiordiponti" in google, andate alla ricerca della voce ed usate il traduttore.

Artinsieme è realmente internazionale e nessuno è profeta in patria...

 

 

http://www.art-education.ru/AE-magazine/archive/nomer-4-2010/selivanov12-12-2010.pdf

 

PEDAGOGIA DELL'ARTE

Rivista scientifica dell’Accademia Russa dell’Istruzione

“ Istituto di Istruzione Arte"

http://www.art-education.ru/AE-magazine/

 

№ 4, 2010

 

 

 

 

“Le attuali tendenze in materia di istruzione ed arte “

 

Selivanov Nikolay,

Cattedratico,

Direttore artistico e Direttore di Ano "Art Design Studio"

(art-edu-studio.com),

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“Sulle arti liberali e sulla scuola in un vicolo cieco.

Archeologia di concetti, manifesto ed esperienza italiana.”

L'articolo si compone di una introduzione, una traduzione del Manifesto di ARTINSIEME dell’insegnante di italiano Fabrizio Fiordiponti e in una breve panoramica sulla riforma italiana dell’istruzione.

 

Introduzione

 

All’Hermitage vi è un enorme arazzo che raffigura le sette arti liberali.

L'arte figurativa non è tra queste. Nel contesto di un museo dell’arte, l’assenza in quest’ultimo, dell’"arte pittorica" che riteniamo essere una delle principali arti, causa alcuni interrogativi nell'uomo contemporaneo. Dove l’arte? Che cos'è l'arte? Naturalmente, questi interrogativi possono sorgere solo in una situazione obbligata: cioè, quando un uomo contemporaneo sia in grado di formulare delle domande da sé stesso. Questa condizione, non è per me casuale. Esprime il mio atteggiamento nei confronti dell’attuale pedagogia russa, che non è diretta allo sviluppo di tali tratti della personalità e delle possibilità di pensiero e non consentendo quindi interrogativi alla vista di tali oggetti museali. Pertanto, gli interrogativi non emergono. Ma questa, è solo una mia considerazione, torniamo quindi alle arti visive.

La spiegazione della loro assenza tra le arti liberali è piuttosto semplice.

Proprio nel 17° secolo, al momento della tessitura di questo arazzo per l' Hermitage, il concetto di "belle arti” ancora non esisteva. Si conoscevano, l'artigianato, le tecniche pittoriche, la scultura,

incisione, ecc. Questi tipi di attività sono comprese nella corrente principale del concetto greco che descrive le conoscenze pratiche e le competenze - techne (τέχνη, téchne). In russo la parola arte nasce dall’antica lingua slava "iskous" - esperienza.

Tempo dopo, il termine latino «Ars», che ci ha dato la parola moderna «arte» ha assunto un significato un po' diverso. Tutte le varianti di significato, (non voglio enumerarle, per chi fosse interessato può ricorrere ad un dizionario) possono essere ridotte ad una comprensione del materiale intellettuale, o ad una speciale conoscenza che definisce le capacità di un singolo e la possibilità di una qualche forma di attività. Seguendo questo senso, le arti liberali, che saranno discusse in seguito, chiamate «artes liberales» rappresentano l'insieme delle conoscenze che sono state conseguite da un uomo libero e intellettualmente indipendente. Ma la cosa più importante in questa particolare parola latina «ars», è un altro riferimento indo-europeo, «Ar-ti», ovvero, la compatibilità di alcune parti in un contesto del tutto nuovo.

Farò un esempio. Questa comprensione dell'azione artistica, la troviamo nella poesia di Orazio “Scienza”:

 

Se abbozzando una testa il pittore volesse unirla a un collo di cavallo

e a membra d'ogni natura con pinne variopinte,

facendo terminare per orrore le stupende fattezze

della donna con la coda nera di un pesce,

e vi mostrasse il tutto, sapreste, amici miei, trattenere le risa?

Eppure, credetemi Pisoni, identico al quadro

è un libro, in cui le immagini senza costrutto

sembrano nascere dai sogni di un febbricitante, dove né capo né piedi

si accordano in una figura compiuta. '

<...>

E anche per la finezza e la prudenza nel legare fra loro le parole,

il tuo linguaggio sarà unico, se un accostamento inconsueto

farà di una parola conosciuta una parola nuova.

 

Vale a dire, «ars» è la capacità di combinare, di mettere insieme.

La profonda differenza tra Arte e Techne nella priorità di controllo intellettuale

di un'azione, è basata sulla conoscenza culturale delle «Ars» e nella logica di rendere il materiale della «Techne».

Dopo aver molto generalizzato e metaforizzato per stabilire delle distinzioni tra Techne e arte, in parole povere, la differenza sta nella capacità tecnica, di un vasaio di fare un vaso e di un poeta, nel nel raccontare i propri sentimenti. Naturalmente, se per il creatore è più importante il processo di fare le cose, il poeta può considerare la sua attività in linea con la Techne. Ma la volontà di rappresentare un’idea complessa, trasferisce l’interesse dal processo di fabbricazione in un secondo piano, portato avanti dal primo, cioè dalla capacità di gestire un sistema simbolico. Tutto ciò è già arte, legata da una comune identità culturale. Techne e Arte sono state integrate nel mediocre e contemporaneo concetto di "Arte" che richiede costanti commenti esplicativi su ogni specifica

posizione e che viene espressa dall’artista nella creazione di un'opera d'arte. In qualche modo così ho capito questa distinzione.

Ora, la domanda chiave: come e perché, nasce questa strana definizione “ Arti figurative “ ?

Essa è apparsa, chiaramente, nella tendenza di pensiero della Techne per la valutazione e la descrizione di un particolare tipo di oggetti e categorie : dipinti, sculture, illustrazioni, e in specie per la realizzazione di quegli oggetti che hanno bisogno di una speciale abilità come il ritrarre.

Inoltre, sono necessari dei criteri per valutare queste abilità. E’ stato però con la comparsa delle fotografie, che il concetto di "arte" ha cominciato ad avere dei problemi seri.

In precedenza l’arte del ritrarre era direttamente dipendente da tecniche manuali.

Poi, durante lo sviluppo del cinema, e soprattutto adesso, nel contesto del computer, con i modi di presentare le idee e i tentativi spasmodici di fuggire dall’impasse concettuale, ha portato alla nascita di un fenomeno nuovo, il termine "arti visive". Ma la maggior parte di queste "arti visive" (film, animazione, modellazione 3D ...), con l’immersione totale nel sonoro e i testi descrittivo-concettuali, sono diventate multicomponenti, sintetico-ibride, poliartistiche e non esclusivamente visive !

Da tutto ciò ne consegue che il concetto che dovrebbe circoscrivere il loro campo di attività non corrisponde alla realtà. E ciò significa che non abbiamo la totale comprensione del significato e delle finalità culturali dell’attività creativa. Il significato remoto si è perso e se ne deve trovare uno nuovo, espressamente collegato al vivere e allo sviluppo odierni.

Formulo una mia domanda-pensiero: con quali strumenti ci prepariamo per insegnare ai nostri studenti?

Se questa domanda viene posta nel contesto di una scuola di artigianato(insegnamento della tessitura, pizzi, pittura a smalto, acquerello pittura, ecc), le risposte sono ovvie.

Ma se questa domanda viene posta nel contesto di una formazione generale o di una ulteriore e da sviluppare, si deve cercare la risposta. Lo scopo finale di una formazione scolastica d’arte è solo per la produzione di oggetti artistici ? Oppure esiste un altro traguardo, la creazione di una particolare modalità di pensiero ? Techne o arte?

La risposta a questa domanda dipenderà dalla posizione concettuale della moderna educazione artistica, dalla sua metodologia, dai suoi contenuti e dalla sua prospettiva.

Qui voglio ricordare ancora una volta l'arazzo Hermitage, piuttosto, "incomprensibile"

Esso raffigura le sette arti liberali. Cosa rappresenta e perché in tale numero?

Facciamo riferimento alla sua storia. Viene da molto lontano. L’assortimento delle arti liberali, insieme alle necessarie abilità intellettuali e culturali dell’uomo, si è formato in un lungo periodo ditempo, alcuni secoli, iniziando il suo cammino dal periodo d'oro della filosofia greca, poi con laretorica romana, infine con gli scolastici medievali. Non voglio approfondire le sfumature di questa intricata questione, basta dire che le arti liberali sono rimaste nel numero di sette. Le arti liberali sono : la grammatica, la retorica, la dialettica, l’aritmetica, la geometria, l’astronomia e la musica. Tutte le arti sono state divise in due cicli di formazione.

Primo ciclo, composto dalle tre scienze dell'educazione (grammatica, retorica, dialettica) è stato chiamato con la parola Trivio (Trivium), il secondo ciclo composto dalle altre quattro (aritmetica, geometria, astronomia, musica) è il Quadrivio (quadrivium).

Ovviamente, la retorica, la grammatica e la forma dialettica sono delle rappresentazioni che possono essere definite come delle metodologie estetiche ed intellettuali, necessarie alla valutazione qualitativa dei fenomeni. Costruire una progettazione concettuale, con distinzione e percezione dei sensi e la loro valutazione, il desiderio di chiarezza e con l’espressività del discorso, tutto questo crea una capacità speciale del pensare, dando la possibilità di parlare e di ascoltare, di capire i pensieri degli altri e di esprimere, contemporaneamente, il possesso di criteri di qualità per valutare che cosa dire e come parlare.

E dopo il trivio, con il quadrivio, le quattro discipline : matematica, geometria,

astronomia, musica (altrimenti note come armonica), si inizia già a creare un ambiente di pensiero indipendente e a sviluppare l'intelligenza attraverso la complessità delle metodologie di pensiero con operazioni di acquisizione e di astrazione, necessarie alla percezione contemplativa del mondo. Infine, lezioni di musica ( problemi di espressione,confronto, coordinazione, ritmo) per sviluppare le abilità di una più elevata sintesi intellettuale.

Inutile dire che, trivio e quadrivio nella formazione scolastica sono stati accorpati in quella che oggi chiamiamo la formazione supplementare.

In primo luogo, vi sono le rappresentazioni teatrali, per le quali vi è la memorizzazione della poesia, non solo dei poeti del passato, ma anche di quella dei contemporanei. Dal momento che gli studenti

contemporaneamente hanno studiato la storia, date, eventi, personaggi, e il "glorioso passato” della loro patria (naturalmente mitizzati e idealizzati ma anche progettati per sviluppare le qualità morali della persona) e hanno effettuato una multiforme attività di pratiche creative.

Che cosa posso dire, la familiarità con questa lunga esperienza mi ha fatto forse dimenticare il completo sviluppo della persona ? Specialmente se si tiene conto del livello di cultura generato da questo sistema didattico! È importante sottolineare che questa mia esperienza mi dà ragione a rimuginare sulla situazione attuale, un ripensamento solo apparentemente chiaro che però mi mantiene ancora dalla parte del torto, non dandomi la possibilità di vedere la realtà in cui sono immerso.

Ma se si osserva una realtà che cambia, essa appare sempre con nuovi significati che richiedono una nuova costante comprensione anche nelle nostre attività professionali. Qui voglio esprimere le parole di un mio omologo italiano, che è molto chiaro e coerente ed esprime un punto di opinione sull’educazione artistica, e che è largamente condivisa anche da me. Questo Fabrizio Fiordiponti (Fabrizio Fiordiponti), è un giovane insegnante-operatore che insegna nelle classi di scuola secondaria, è artista, musicista, e qualcosa chiamato come "Internet attivista ". Pubblica una rivista elettronica in cui comunica le sue osservazioni sulla situazione dell'istruzione in Italia. Per la precisione, un commento al progetto di legge in Italia sulla riforma scolastica e successivamente con il testo tradotto del manifesto di Fabrizio Fiordiponti “ARTINSIEME” termino questa mia pubblicazione.

 

MANIFESTO DI ARTINSIEME

l'arte educativa

 

Artinsieme è un progetto pedagogico, trasversale tra le varie forme d'Arte e i Saperi tradizionali (qui considerati tutti Arti), che si propone all’attenzione come modello di fare scuola, attraverso l’Arte di insegnare.

Artinsieme non fa distinzione tra Arti e Saperi ma li considera tutti sullo stesso piano; un po' come facevano gli antichi quando classificavano i settori del Sapere in Arti del trivio e del quadrivio. Per Artinsieme le Arti e i Saperi scientifico/disciplinari sono tutte Arti, perché il Sapere è Uno.

Essa si ispira pedagogicamente alle teorie di Edgar Morin, filosofo e sociologo francese, ne “La testa ben fatta”.

Nella consapevolezza che l'Arte è prima di tutto un parto di libertà creativa nel rispetto della logica,  Artinsieme non deve essere legata a schemi (consolidati e dinosaurici); schemi che fanno parte del passato, che costituiscono un impedimento alla sperimentazione, alla ricerca e allo sviluppo e che tendono, spesso, a chiudere la mente invece che ad aprirla.

Nell'ottica di Artinsieme tutte le Arti sono collegate tra loro attraverso la logica e si richiamano tra loro.

Nella consapevolezza che la maturità di un individuo umano è direttamente proporzionale alla sua capacità di collegare le cose, in Artinsieme la conoscenza non si esaurisce in una singola Arte ma si sviluppa passando da un'Arte all'altra (ad esempio dalla musica alla pittura alla poesia al cinema al teatro, dalla storia alla biologia alla sociologia alla psicologia alla filosofia all’economia, dalla matematica alle scienze alla lingua, ecc), altre volte un'Arte rafforza, potenziandola ed arricchendola, l'idea già espressa da un'altra Arte.

In un flusso continuo di Sapere che, attraverso la multidisciplinarietà e nell’ottica della Teoria delle Intelligenze multiple di Howard Gardner, facilita gli apprendimenti e la conoscenza e favorisce la formazione di un pensiero flessibile e complesso, sia divergente che convergente (così come teorizzato da J. P. Guilford), ossia un pensiero Artinsieme, predisposto contemporaneamente alla logica matematica/scientifica, alla creatività/espressività/interpretazione, alla programmazione e all’improvvisazione, al metodo induttivo, deduttivo e astrattivo, alla percezione, agli schemi preesistenti e alla libertà dagli stessi per formarne dei nuovi più efficaci. Il pensiero è Uno e i problemi sono più facilmente risolvibili e le soluzioni più affidabili se li si guarda da più punti di vista, con una più ampia gamma di conoscenze e con più sistemi.

Pur mantenendo ciascuna Arte la propria natura (nessuna di Esse viene violentata...) tuttavia in Artinsieme nessuna Arte può fare a meno dell'altra.

Artinsieme deve essere libera di essere libera, non deve scendere a compromessi che ne modifichino l'essenza, ossia che le facciano perdere la libertà di essere quello che è.

L'idea viene dalla struttura e dal funzionamento del cervello. Esso è formato da due emisferi celebrali tra loro collegati e non separati. Vi sono una molteplicità quasi incalcolabile di neuroni, tra loro collegati attraverso filamenti che consentono lo scambio di informazioni reciproche. Quando i neuroni vengono stimolati si formano i collegamenti tra essi, quando non vengono stimolati i collegamenti si spezzano. Maggiori sono i collegamenti tra i neuroni ed i neuroni attivati, maggiore è l'intelligenza.

Dal punto di vista pedagogico pratico, per facilitare lo sviluppo di questo modo di pensare (necessario nel mondo della globalizzazione) un opera, uno spettacolo o un qualsiasi lavoro Artinsieme deve:

concepire

unire

 

interessare

 

educare

formare

(queste immagini potrete vederle nella home di artinsieme)

COSA E' ARTINSIEME

Artinsieme non è solo -arte-, così come sembrerebbe dal nome e così come comunemente si intende per -arte- nell’accezione etimologica attuale che il linguaggio prevede, bensì un "nuovo" modo di essere dell’-arte- stessa. Nell'antichità tutti i -campi del sapere- venivano chiamati -arti-, dunque arti del trivio e del quadrivio; non si capisce perché questa bellissima visione del -sapere-, sublimata dall'uso della parola -arte- corredata dall'aggettivo qualificativo specifico del -campo- (arte astronomica, arte matematica, arte navale, arte musicale, arte pittorica, ecc), sia andata perduta e perchè oggi si usi una terminologia "fredda" come quella di -disciplina- o, addirittura (ancora più "fredda") come quella di -materia-...

Astronomia, Letteratura, Musica, Pittura, Matematica, Ingegneria, Architettura, Economia, Cinema, Teatro, Psicologia, Sociologia, ecc... richiedono studi che non possono non prescindere dalla creatività e/o dall'interpretazione e/o dall'espressività; inoltre lo studio è sempre creativo e/o interpretativo e/o espressivo. Attraverso la creatività, l'espressività e l'interpretazione un soggetto in formazione (o già formato anche se bisognerebbe concepire la formazione in senso permanente) manifesta la propria intelligenza e la propria sensibilità oltre che il proprio comportamento... Qualsiasi -campo- (nessuno escluso) richiede capacità creative, espressive ed interpretative per essere studiato, approfondito e migliorato.

Lo studioso ricercatore e lo scienziato sono -artisti- quanto un musicista o un pittore. Essi, nella loro ricerca, perseguono un comune obiettivo che è quello della scoperta e/o dell'approfondimento attraverso lo studio. Uno scienziato o comunque uno studioso ricercatore o un professionista di un qualsivoglia -campo- va alla ricerca della verità delle cose, o del miglioramento delle cose in essere, esattamente come un -artista-. Entrambi cercano una spiegazione a determinati fenomeni naturali, extra-naturali, morali, psichici, sociali, fisici e via discorrendo...

Ecco perché per Artinsieme tutti i -campi del sapere- sono -arti-. Conseguentemente il -sapere- è -arte-...Non potrebbe essere altrimenti... Già, all'epoca degli antichi, una frattura in due tronconi (arti del trivio e arti del quadrivio) fu un errore ... tuttavia almeno il nome -arte- veniva conservato... oggi siamo nel ridicolo...

Il -sapere- è uno!!!

Le denominazioni dei -campi del sapere- sono quanto mai vaghe...

Si usano tutte le denominazioni tranne quelle corrette...

Disciplina, materia, educazione...; una completa confusione...

Nella scuola primaria e nella scuola secondaria di primo grado non si comprende perché vi sia una divisione del -sapere- in -discipline- (matematica, italiano, ecc) ed -educazioni- (educazione motoria o fisica, educazione all'immagine o artistica, educazione alla musica, ecc) quasi non esista l'educazione alla matematica o l'educazione all'italiano oppure non si persegua l'educazione attraverso di esse...

Ma che senso ha???

Ancora. Che significa educazione all'immagine? Si educano i bambini alla cura del proprio corpo per caso? No! Disegnano, dipingono, tagliano, ecc.

Una vera e propria babele nell'uso della terminologia...

Artinsieme propone l'adozione a scuola di queste terminologie corrette da un punto di vista etimologico: arte linguistica (per scrivere e leggere bene ci vuole o no arte?), arte matematica (per risolvere un problema ci vuole o non arte?), arte musicale, arte tecnica, arte economica, arte espressiva manipolativa (ad esempio al posto di educazione all'immagine...), ecc.

Artinsieme mira fortemente e con convinzione all'unità del -sapere- e dunque delle -arti- partendo da posizioni scientifiche. Si ritiene questo passo necessario per un'evoluzione della specie umana nel bene... ritenendo che i problemi vadano affrontati ed osservati da più prospettive disciplinari (cioè per Artinsieme artistiche) e che la soluzione al problema è più giusta (e più facile) se i vari -campi del sapere- avessero la possibilità di interagire tra loro provvedendo a fornire una soluzione condivisa al problema. Un problema economico non può essere affrontato solo sul piano economico. La soluzione che proporrà non avrà mai efficacia e non sarà mai una soluzione. Un problema economico va osservato da prospettive diverse che devono includere, ad esempio, anche valutazioni di tipo sociologico, psicologico, giuridico, ecc. Sarebbe opportuno che, dunque, ad affrontare a livello legislativo un problema economico operasse uno staff di persone provenienti da più -campi- e non solo dal -campo economico-.

Stesso discorso per un problema ambientale o di qualsiasi altro -campo-...

E' ovvio... Si propone uno staff Artinsieme nella convinzione che si potrebbero trovare delle soluzioni creative, funzionali ed efficaci...

La settorializzazione della -cultura- e la conseguente specializzazione professionale, tutti elementi moderni del “proporre sapere”, hanno come incastrato il pensiero in categorie concettuali rendendolo poco flessibile ai collegamenti multidisciplinari che, si sa da tempo, favoriscono meglio il “problem solving”, ossia la capacità, che un individuo liberamente pensante ha, di affrontare e risolvere i problemi che costantemente la vita gli pone innanzi.

Attraverso la specializzazione la mente di una singola persona si è estesa sviluppando, anche se con intelligenza, solamente settori microscopici del così vasto -sapere- generando una preparazione importante in un -campo- infinitesimo della -cultura- ed una ignoranza praticamente di fatto in tutto il resto…

Ne deriva che il resto viene giudicato e valutato attraverso pregiudizi o preconcetti e non con l’effettiva conoscenza di come sono in realtà le cose da un punto di vista scientifico…

Scientificamente parlando si attivano frequentemente solo neuroni facenti parte di una medesima area mentre gli altri rimangono un po' a dormire...

Un iper-specializzato ha delle idee generali che riguardano gli altri -campi del sapere- che egli ritiene non siano o siano poco collegati al suo -campo- culturale di competenza (sappiamo però tutti che tutto è collegato…), ma tali idee la maggior parte delle volte sono sbagliate poiché non supportate da conoscenze scientifiche esterne al proprio settore di competenza professionale… e tali idee purtroppo non si ha il tempo di approfondirle, poiché significherebbe conseguire specializzazioni in altri -campi-…

Il risultato è che il titolo di “Dottore in...”, che viene conseguito all’Università, viene inteso dalla società come un titolo a garanzia dell’intelligenza o della preparazione di chi lo possiede… senza pensare che, considerando le teorie scientifiche di Gardner (intelligenze multiple) e Goleman (intelligenza emotiva) la laurea in un -campo del sapere- propone una comprensione approfondita del -campo- medesimo, ma un’ignoranza (dal latino colui che ignora e senza valenza offensiva…) in tutto il resto… Sta alla buona volontà del professionista in un -campo- approfondire la sua conoscenza andando a colmare la sua ignoranza negli altri -campi-. Il professionista che opera in questo modo riesce ad essere sicuramente maggiormente produttivo ed efficace, nel suo lavoro, per sé e per gli altri.

Ricordiamoci che la scienza sostiene che l’uomo ha sviluppato solo una piccolissima parte (quasi infinitesima) della sua intelligenza potenziale…

La conseguenza è che una persona non ha la soluzione al problema generale della vita che affligge, dall’origine dei tempi ad oggi, la specie umana ossia la felicità e la sua ricerca…

Un singolo individuo no… ma tanti individui messi assieme provenienti da -campi del sapere- diversi forse si… se solo fosse possibile mettere insieme tante forme di intelligenza che abbiano la capacità di collegarsi tra loro andando con umiltà, ciascuna di esse, a vincere i pregiudizi e i preconcetti posseduti nei -campi di sapere- che non sono di propria competenza…

Artinsieme cerca di fare proprio questo attraverso l’apporto di pensieri diversi che collaborano sinergicamente all’elaborazione di un pensiero complesso così come è inteso dal filosofo e sociologo francese Edgar Morin recentemente invitato ad intervenire personalmente in Italia dal Ministero deputato all’istruzione, all’Università e alla ricerca…

L’insegnamento del Maestro Socrate “so di non sapere…” si è andato perdendo nel corso della storia e oggi, nostro malgrado, tutti credono di sapere tutto…

Purtroppo però la presunzione dell’uomo è un male da cui, la storia ci insegna, l’uomo non si è mai liberato e che, attraverso l’arbitraria elevazione personale della propria intelligenza su l’intelligenza degli altri, ha prodotto e produce continuamente delle ingiustizie poiché, chi presume ed ha il potere, agisce influendo sulla libertà degli altri e non sempre chi presume ha ragione…

La storia è piena di esempi di uomini che, presumendo, hanno originato non solo gravi ingiustizie ma addirittura disastri prima di tutto emotivi della coscienza collettiva di un popolo che il potere, suo malgrado, non ha… anche se oggi viene illuso di possederlo attraverso il concetto di democrazia… che tuttavia e con infinita tristezza rimane ancora solo un concetto…

La presunzione è la forma più alta di stupidità  poiché impedisce l’apertura al “problem solving” alla partenza di un dialogo costruttivo finalizzato alla risoluzione di un problema.

Si rileva una profonda contraddizione storica odierna tra ciò che la scuola, intesa come istituzione giuridicamente deputata alla formazione del cittadino del domani in base a norme costituzionali, fra le quali l’Art. 33 della Costituzione stessa ne è a fondamento, propone come fondamentale e necessario ai fini della formazione di un soggetto “educato e ben pensante” e la società che, nostro malgrado, persegue altri scopi…

La scuola vuole l’unità del sapere… la società lo divide…

La scuola vuole l’intercultura… la società non riesce a metterla in pratica…

La scuola vuole la giustizia… la società non è in grado di garantirla…

La scuola dovrebbe premiare il merito… la società qualche volta lo premia…

La scuola vuole la parità dei diritti… la società propone le differenze…

La scuola pensa al futuro… la società cerca di porre rimedio ai danni fatti nel passato…

Ed il presente?

Una sintesi amorfa tra “quello che dovrebbe essere e non è…” e “quello che è stato e non è più…”

Un grande problema questo… da risolvere presto… se non vogliamo che la situazione ci sfugga di mano...

Con Artinsieme si vuole proporre un nuovo modo si fare -cultura-, di fare -arte-… che vada a completare (si badi bene… non a modificare…) il concetto stesso dell’-arte-, completandolo quale categoria di pensiero alla quale noi tutti siamo abituati a pensare…

Vuole completare questo concetto andando in una direzione scientifica, che può sembrare illusoria e probabilmente ideale… che tuttavia fa della logica matematica/filosofica un aspetto collante… ma chi può coerentemente pensare che non possa essere quantomeno formativa? Poiché essa si ispira ad affermate e riconosciute teorie pedagogiche?

L’-arte- come categoria di pensiero più completa rispetto a come siamo abituati oggi a pensare...

Un -arte- che vuole unire e non dividere...

Un -arte- che vuole liberamente essere ciò che è…

Un -arte- che vuole proporre con umiltà una soluzione presente all’uomo attuale…

Un -arte- che vuole spiegare…

Artinsieme si propone come una vera e propria scuola apolitica e apartitica, fondata da un docente statale di ruolo nella scuola primaria a tempo indeterminato ed artista, depurata da certi suoi eccessi espressivi ancestrali, arricchita da elementi nuovi calati nella realtà dell’-arte- stessa con l’obiettivo primario di risultare un esempio/modello bello, formativo ed intelligente da seguire per il tempo che verrà…

Si spera che Artinsieme venga attentamente considerata per come merita… ed aiutata a crescere in una direzione che rispetti la purezza del pensiero che essa rappresenta…

Si spera che Artinsieme possa rappresentare presto un modello di cui tutta l’ Italia intera vada fiera agli occhi del mondo intero… e che possa essere esportata nel mondo come modello accademico…

Il nodo etimologico principale da sciogliere, che rappresenta la battaglia di Artinsieme, è che l'-arte- è educativa nell'essenza sua stessa... e che tutto ciò che non educa non è -vera arte- ma è -artismo- ...

Ma quanta "arte" di oggi verrebbe ad essere buttata nel gabinetto così intendendo?

Educare… dal latino “educere” significa “condurre fuori”. Nel dizionario italiano il significato di educare viene così espresso (fra i tanti modi di esprimerlo): “aiutare con opportuna disciplina a mettere in atto,  a svolgere le buone inclinazioni dell’animo e le potenze della mente, e a combattere le inclinazioni non buone; condurre fuori l’uomo dai difetti originari della rozza natura, instillando abiti di moralità e di buona creanza”.

Questo è o non è il compito dell'-arte-?

 

 

Commento

 

Questo è un tale manifesto emotivo!

Ora parliamo di quanto sta accadendo adesso con la formazione scolastica in Italia.

Il progetto è stato sviluppato dal ministro della riforma dell'istruzione in Italia, Maria Stella Gelmini. Adesso al momento che sto scrivendo su questa riforma, che ha generato agitazioni di studenti ed insegnanti, il risentimento è arrivato al suo culmine, con la riduzione degli insegnanti e del fatto che nelle classi elementari si ritornerà ad un insegnante unico. A favore di questa protesta, a dire la verità, contro queste misure amministrative, vi sono fondati motivi connessi al processo di stagnazione dello sviluppo dell'istruzione in Italia nell'ultimo decennio. Ma l'essenza della riforma e dell’opposizione contro di essa non è causata soltanto da questi fattori. Il progetto della Gelmini prevede modifiche del politecnico che ha un orientamento tecnico, verso le scienze umanistiche, artistiche e creative. Forse il lettore ha sentito parlare di tali aree dell'economia moderna come "industrie creative" dette a "grappolo"? Questa è la disaggregazione delle grandi imprese industriali e l’organizzazione di un sistema flessibile di produzione di piccole strutture multiservizio, incentrate sulla ricerca di prodotti e servizi. Le energie richieste per queste nuove aree di produzione sociale traggono la loro forza da un’iniziativa creativa che richiede un pensiero di stile artistico, immaginazione, conoscenza e comprensione dei contesti culturali e simbolici dei metodi di progettazione, di design e di organizzazione delle attività. Le motivazioni di queste idee vanno oltre la portata di questo articolo, ma facendo riferimento ad una citazione da una lettera aperta all’architetto giapponese Kisho Kurokawa, il governatore di San Pietroburgo Valentina Matvienko scrisse: «XXI secolo - una nuova era. Lo sviluppo economico non può andare avanti senza l'economia creativa in cui i settori principali sono l'architettura, la tecnologia informatica, cinematografica e di animazione, la televisione e l’industria musicale, l’industria del design, dell’educazione,della salute, del cibo, dei divertimenti,dello sport e del turismo. Il Giappone, gli Stati Uniti, il Regno Unito sono già sulla via della ricostruzione dell'economia e verso un’economia creativa ".

E' in questa direzione che Maria Stella Gelmini dispiega le vele della sua "nave", chc chiaramente prende il suo posto come nave ammiraglia tra le nazioni di punta in Europa. A tal fine, la quantità di università scientifiche e tecnologiche è in declino a causa della loro inflazione, mentre la quantità di materie con a base l’educazione creativa a tutti i livelli di formazione e delle materie di arte ed educazione artistica sono in aumento e diventano le principali priorità nelle scuole primarie e secondarie di tutto il mondo dove è stato introdotto lo studio obbligatorio di una seconda lingua di origine latina. E tutto questo è "una mano ferma" nella riorganizzazione amministrativa. Naturalmente, non ci possono essere molti insegnanti disoccupati di scienze ingegneristiche, specialisti nella resistenza elettrica dei materiali, ecc Ma molti studenti che hanno progettato di conseguire una laurea tecnica possono contare ora anche su un diploma di scuola secondaria speciale. Cioè, vi è un ben noto processo di "chi prima era importante ed adesso è diventato nessuno." E non tutti saranno d'accordo nel condividere una prospettiva non molto piacevole come quella di essere emarginati.

Ma per tutti questi processi si traggono chiaramente delle conclusioni che riguardano la responsabilità di tutti per il futuro del proprio paese ed una conseguente visione in prospettiva.

Appoggio il manifesto del mio collega italiano. La sua esperienza di come collegare l'arte contemporanea e la pedagogia artistica sono riassunte in molti discorsi del suo manifesto di idee. E sono grato di aver intravisto i cambiamenti a venire. Il futuro, di cui parla Kisho Kurokawa, e che costruisce in Italia, Maria Stella Gelmini, va per la sua strada.

Sembra che non ci siano altre strade percorribili.

 

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Articolo modificato il Martedì 04 Gennaio 2011 19:46

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