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Giovedì 04 Marzo 2010 16:02

La nostra storica patologia: il mammismo...

WRITTEN_BY_MALE
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Riporto una interessante intervista ove emerge la nostra reale storica patologia familiare tutta Italiana, con maggiore ed evidente concentrazione pericolosa del fenomeno al Sud. Il Dott. Roberto Vincenzi è ottimista quando afferma che vede questo fenomeno in riduzione rispetto al passato. In realtà le generazioni dei 20-30 anni ed anche oltre, a causa della crisi e della mancanza del lavoro ma anche perchè di tale patologia familiare non si ha consapevolezza, sono completamente dipendenti dai loro genitori. Anche i nuovi nuclei familiari giovani con prole, dipendono ancora dai loro genitori. Un problema grave, serio e da non sottovalutare per le innumerevoli implicazioni di carattere patologico correlate allo stesso problema. Bisognerebbe seriamente avviare una efficace educazione alle madri e alle donne giovani e meno giovani. Una educazione importante per non danneggiare ulteriormente, più di quanto lo è già, con la sfida di migliorarlo, l’ambiente con il suo tessuto sociologico territoriale e con i suoi equilibri dinamici psicologici ambientali.

Fabrizio Fiordiponti


Raeleen D'Agostino intervista Roberto Vincenzi (psicoanalista)

Dott.ssa. Raeleen D'Agostino
Psicologa Clinica, specializzata in Psicologia Cognitiva e dell'Educazione.
Scrittrice, Giornalista, Insegnante, Conferenziera, Consulente.


1) Definiamo il "Mammismo" come l'attaccamento eccessivo di un uomo alla propria madre. Questo tipo di legame prosegue anche in età adulta, dopo l'uscita di casa del figlio e il suo matrimonio. In Italia questo termine é solo uno stereotipo offensivo, un mito, oppure esiste davvero tanto da essere definito un modello culturale?

R) Il Mammismo oggi in Italia è un fenomeno ancora presente, ridotto rispetto al passato. Deriva dalla tradizione culturale del passato, in cui gli uomini lavoravano fuori casa e le donne facevano le casalinghe. In questa condizione i figli avevano poche occasioni di vedere il padre, mentre si trovavano sempre a contatto con la madre. E questo favoriva l'attaccamento alla madre piuttosto che al padre. Il Mammismo è più presente nel Sud dell'Italia, perché al Sud c'è maggiore attenzione alla tradizione.
E' quindi una generalizzazione culturale, uno stereotipo sociale, che si sta pian piano abbandonando a causa dei cambiamenti nella vita portati dal progresso (donne che lavorano come gli uomini, maggiore cultura e benessere, globalizzazione).
La parola "mammone" rivolta ad un uomo non è mai un complimento.

2) Pensa che il Mammismo italiano sia un disordine della personalità collettiva, di tipo edipico, oppure faccia parte di un'eredità culturale normale, in quanto in Italia la famiglia é più coesiva e unita rispetto ad altre parti del mondo?

R) Penso che il Mammismo in Italia faccia parte di una eredità culturale derivata dal passato. Un passato condizionato da due elementi:
- in un clima di difficoltà economiche (dal 1800 fino al 1970 circa) la famiglia unita, era l'unica garanzia di sopravvivenza. La famiglia nella quale il padre lavora fuori casa e la madre fa la casalinga era la formula che funzionava
- l'Italia è sempre stata condizionata dalla presenza del Vaticano che imponeva alle donne di essere "l'angelo della casa" e quindi rendeva molto forte il ruolo della mamma.

3) Cosa pensa del commento del vostro ministro dell'economia Padoa Schioppa che definisce "bamboccioni" gli uomini adulti che rimangono dopo 30 anni nella casa di origine?

R) Penso che abbia detto una cosa stupida e cattiva. Per la maggior parte dei casi, i figli restano a casa per difficoltà economiche: non trovano lavoro, oppure sono pagati troppo poco per poter andare ad abitare per conto proprio.

4) Sono le difficoltà economiche che ritardano l'uscita da casa dei giovani adulti in Italia oppure è il legame troppo stretto coi genitori?

R) Sono presenti tutte e due le categorie: quelli che hanno difficoltà economiche e quelli che hanno problemi psicologici causati da un complesso di Edipo non risolto.

5) Secondo le ricerche effettuate, tra i giovani americani, dallo psicologo dell'età evolutiva Roger Gould, tra l'età di 22-28 anni, un giovane cerca di entrare nel mondo e uscire di casa, e dai 29-34 anni, ormai vive fuori casa e si pone "domande esistenziali" (chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo, qual è il significativo della vita ...).
In Italia, di solito a quest'età si é ancora nella casa di origine.
Quando l'attaccamento alla mamma, a Suo parere, va' "oltre" (nel senso esagerato) il normale, sano legame familiare ?

R) Il legame con la mamma diventa patologico quando impedisce al figlio di crescere. In pratica, quando un figlio lavora e guadagna e può permettersi di affittare un appartamento, se invece di andare via, resta a casa coi genitori, da allora possiamo pensare che abbia dei problemi psicologici.

6) In Italia, é abbastanza larga il percentuale di uomini sposati, che danno un ruolo più importante alla mamma che alla moglie?

R) Non conosco statistiche, ma, dal mio lavoro di terapeuta confermo che questo è uno dei problemi dei quali soffrono i molti miei pazienti (o i loro parenti).

7) Come possono coesistere, in Italia, gli stereotipi opposti del Latin Lover e del mammone?

R) Il latin lover spesso è un mammone. Il latin lover psicologicamente non è un uomo adulto e maturo. Il latin lover non prende la responsabilità di una relazione di lunga durata o di una famiglia. Le sue relazioni sono brevi. Dopo le emozioni della seduzione e della conquista, spesso non resta molto. L'unica donna importante nel tempo, nella vita del latin lover, è la sua mamma.

8) Il fenomeno di "Mammismo" sarebbe dovuto a:
- un semplice e naturale amore per la mamma ( e una forte tradizione familiare nella cultura italiana)?
- un complesso edipico nella cultura italiana?
- la sindrome di Peter Pan (paura di crescere)?
- un rifugio dovuto alle attuali difficoltà economiche in Italia?

R) Fino a circa 20 anni fa' il motivo predominante era un complesso edipico culturale, reso più forte dalle difficili condizioni economiche, dalla tradizione popolare e dalla repressione della Chiesa Cattolica.
Bisogna comunque distinguere caso per caso.
La sindrome di Peter Pan comunque esiste laddove i genitori non aiutano il figlio a crescere e non incoraggiano la sua indipendenza.

9) C'è qualcosa che non va, se genitori e figli sono felici di vivere questo tipo di legame affettivo? Oppure la loro felicità è solo apparente?

R) Sono infelici e malati tutti e due: genitori e figli.
In una famiglia sana, tra figli e genitori dovrebbe esistere una "barriera generazionale" (generation barrier). Cioè il riconoscimento dell'esistenza di due tipi diversi di amore:
- l'amore che unisce la coppia dei genitori tra di loro
- l'amore dei genitori verso i figli e dei figli verso i genitori.
Se invece un genitore ama un figlio con un amore troppo forte e gli impedisce così di crescere, si ha la "rottura della barriera generazionale", che è un sicuro segnale di patologia.

Estratto pubblicato su "Psychology Today", Edizione USA, Marzo/Aprile 2008, Volume 41, No. 2, Pag. 2






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