Cari amici,
cosa bolle nuovamente in pentola? Niente di nuovo in realtà... cose che politicamente tuttavia non si vogliono dire alla gente e si celano, nascondendo la polvere sotto il divano... Sono cose che vado denunciando da tempo, anche in atti pubblici da docente, perchè ne ho diritto ma soprattutto ho il dovere di farlo, atti di cui farò menzione nel prossimo numero della rivista di Artinsieme, previsto per settembre-ottobre, in un mio articolo.
Bene. La Corte dei Conti si è nuovamente pronunciata sull'uso dei fondi comunitari, gentilmente concessi dall'Europa affinchè il mezzoggiorno possa risollevarsi dal suo stato di sottosviluppo. Tra questi fondi vi sono quelli destinati ai PON, progetti formativi che si fanno a scuola, con l'obiettivo della "convergenza", affinchè si possano apprendere quelle "competenze per lo sviluppo" per combattere sostanzialmente un livello mediamente alto di ignoranza nella gente di questi posti (fatte chiaramente le dovute eccezioni), rispetto ad altri posti dell'Italia e dell'Europa. Sono soldi destinati ai bambini ed ai ragazzi, ma che vengono usati male e per altri fini che non sono quelli formativi. Come spesso capita al sud.
Si legge:
...Una storia di occasioni perdute, impegni non mantenuti, programmazioni velletarie”, interventi a pioggia ”troppo spesso rispondenti a domande localistiche”, ritardi, ”dissipazione di risorse finanziarie italiane ed europee” e infine ”perdurante incapacità di imparare dagli errori”.
Ancora si legge nella relazione della Corte dei Conti del 26 luglio:
...Infine si "trascina irrisolta" al Sud più che al Nord, la "questione dei rapporti tra poteri politici e poteri amministrativi; da qui la continuita' di un rapporto di sudditanza del dirigente pubblico al potere politico"...
Che significa?
Significa che un dirigente (anche scolastico) sta sempre a braccetto con un assessore o con un sindaco. Significa che è da arrestare...lui e l'assessore ed il sindaco. Significa corruzione, clientelismo e che questi soldi vengono dati ai soliti noti senza preoccuparsi nè dei meriti, nè dell'effettivo obiettivo che si dovrebbe raggiungere...
Evvero. Non impariamo mai...
Vi rimando alla rivista per ulteriori approfondimenti...
Un caro saluto
Fabrizio