Un importante dialogo sull'arte che rendo noto. Questo è il tempo della non arte e, per alcuni, della morte dell'arte. Le istituzioni, a livello politico, devono poter far qualcosa per la cultura e per l'arte, invece di assecondare una cultura ed un arte di sistema che cultura ed arte non sono e soprattutto, tale sottocultura e sottoarte di sistema, allontana le nuove generazioni dal piacere di leggere, di scrivere e di fare arte realmente (tutti vogliono andare in tv a cantare o al grande fratello o a fare le veline). E' grave, anche voi siete genitori ed avete dei figli e dei nipoti. Io sono semplicemente un maestro ed un uomo di scuola. Leggete in basso...
Fabrizio Fiordiponti
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Data: Tue, 28 Dec 2010 10:58:47 +0100
Oggetto: bronzo - ……
Gentile dr. Fiordiponti,
gradiremmo conoscere il valore dell'opera di ……., che potete vedere "cliccando" sul seguente link:……..
Grato per la gentile collaborazione invio cordiali saluti.
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Sent: Thursday, October 28, 2010 4:49 PM
Subject: Re: bronzo - …….
Gentile Dott. ....., io non sono un critico d'arte nel senso sgarbiano o sgarbico, ossia non quantifico l'opera attraverso una valutazione in denaro. Io sono un vero e reale critico d'arte. Sgarbi no. Vi è da dire che l'arte è tanta. Dal punto di vista etimologico ogni disciplina, fosse pur anco la medicina, è arte: arte medica ad esempio. Oppure anche la politica, nel suo senso etimologico, è arte del governare. Lo stesso Sgarbi, non è un critico d'arte a tutto tondo, bensì specializzato in una determinata parte di arte. Inoltre la valutazione in denaro di un'opera d'arte è sempre scorretta e sbagliata. Infatti, dal punto di vista anche economico o comunque matematico, assegnare un prezzo a qualcosa implica sempre la determinazione di un punto di riferimento in riferimento al quale si valuta il prezzo di quel qualcosa. Mi spiego meglio. Io assegno ad una cosa un valore 10 perchè conosco il riferimento del valore 1 di un'altra cosa. Posso misurare la lunghezza di una riga e sapere che il suo valore metrico è 10 perchè so che esiste l'unità di misura metrica che ha valore 1. Nella critica dell'arte l'assegnazione di un prezzo ad un'opera, di pittura o di scultura (come ad esempio le opere che lei mi porta in visione) è sempre arbitraria. Ossia è legata alla "presunzione" di un determinato critico nel voler quantificare il valore in denaro di un'opera stessa senza alcun riferimento matematico. Infatti, così come non si può misurare e non si misura il valore economico di una sinfonia di Beethowen rispetto ad una sonata di Mozart (è arte anche la musica non le pare?), nello stesso modo non si dovrebbe misurare il valore economico di un'opera di …….. rispetto ad una di Michelangelo. Perchè questo? Perchè l'arte, nel suo principio stesso e nella sua stessa essenza, non vive di sè stessa per essere economicizzata o venduta o comprata. L'arte vive di sè stessa per essere guardata, toccata, ascoltata, assaggiata (magari pagando un biglietto di ingresso al museo), Purtroppo i cretini ricchi divoratori di cose belle, si rubano i valori belli dell'umanità e se li mettono nelle loro case creandosi le mostre ed i musei personali. Un artista vero non crea per vendere, è costretto a farlo. Ma se gli fosse pagato un semplice stipendio che gli potesse consentire un vivere dignitosamente facendo arte, stia tranquillo che ogni vero artista sarebbe ben felice di prendere questo stipendio e di donare tutta la sua arte ad un museo. Stiamo attenti a non confondere l'arte dai rapaci dell'arte e dai falsi critici d'arte alla Sgarbi.
Fabrizio Fiordiponti
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Data: Tue, 28 Dec 2010 22:09:40 +0100
Oggetto: Re: bronzo - gemito
GENTILISSIMO: MAESTRO
solo perchè lo possiate guardare, un'opera UNICA AL MONDO, (dal valore inestimabile), in quanto si ritiene che possa essere di provenienza CINESE o GIAPPONESE e vecchia di 2.000 - 3.000 anni. Cliccando su: …….. potrete vederla. Degli esperti Cinesi, hanno detto che la scritta nel sottovaso è quella usata
in quegli anni, quando i Cinesi e i Giapponesi parlavano la stessa lingua. Mentre su: …… un'opera in
Bronzo di ……, scultore …….. che ha le sue opere esposte nei più importanti e famosi Musei del mondo.
Mi piacerebbe parlare/discutere con Lei.
Non sono dottore, sono del 951, ho cominciato a lavorare a 13 anni e devo ancora smettere, la media è di 12 ore al giorno, spesso anche al sabato e la domenica.
Come stanno andando le cose nel mondo, penso che non potrò smettere mai.(non è un lamento è solo una considerazione di fatto/stato)
Nella mia vita di imprenditore, ho ricevuto da alcuni dei miei clienti dei doni.
Doni che non ho mai, dico mai, pensato di vendere. Se non altro per rispetto a chi me li ha donati, ai miei ricordi, al mio lavoro ecc.
Poi però nella vita ci sono i "mai dire mai", e quando si arriva che non si hanno i soldi per comprare da mangiare ai propri figli !!! ??.
Allora tutto cambia, tutto ha un prezzo, tutto, dico tutto è o diventa merce.
Uno dei vecchi, a cui ho "RUBATO" esperienza, sapere, capacità di lavoro ecc. ripeteva sempre "metà mondo è da vendere, metà mondo è da comprare".
Poi il lavoro, mi ha insegnato che esiste il "mercato", la domanda e l'offerta, l'incontro/accordo delle due parti chiude un contratto, il valore concordato per la chiusura del contratto diventa il valore di mercato.
Chi conosce il valore di mercato di, ....................è un estimatore, un perito, un ....................
ovviamente io ho erroneamente pensato che Lei potesse, in qualche modo saperne, o magari indicarmi chi potrebbe sapere.
Mi scuso se ho disturbato, Le auguro buona fortuna per la/e sua/e iniziativa/e.
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Data: Fri, 29 Oct 2010 06:02:09 +0200
Oggetto: Re: bronzo - gemito
Gentilissimo Sig. ........... (come vede non mi firmo con titoli d'avanti, molti dottori non sono signori),
possiamo conversare quanto vuole e quanto lo ritiene necessario. Certamente riconosco nel suo discorso la realtà dei fatti. Tutto ha un prezzo. Tuttavia il mio discorso è purista. Evidenzia, soprattutto dal punto di vista ontologico, la realtà dell'arte (quella vera) che, in quanto ispirazione (e dunque anch'essa se vogliamo ricevuta o carpita attraverso un processo di astrazione e di significazione di ciò che è nell'artista e di ciò che è fuori dall'artista), non è una cosa (se pur ne assuma le fattezze in un quadro o in una scultura). La musica, arte antica, la prima nella storia dell'uomo e dell'umanità (tutto si originò con un grande suono, il Big Bang), non è una cosa. La sua ontologicità non è materiale e, se escludiamo la materia con cui l'arte viene "forgiata" nella pittura (tele e colori) e nella scultura (bronzo, pietra, legno e altro), possiamo certamente affermare che anche l'ontologicità della pittura e della scultura non è materiale. Ammettendo dunque che le opere d'arte non sono cose, non dovrebbero essere commerciabili in quanto bene di tutti e ai sensi (vista, udito, tatto, gusto e olfatto) di tutti (per questo le parlavo dei musei). Il punto è la ignoranza e l'avidità dell'uomo, storicamente evidente non solo nel predare le opere d'arte, ma anche nel conquistare altri territori sottoponendo altri popoli alla schiavitù ad esempio. Dunque il mio discorso è di stampo puro, ossia cosa andrebbe fatto o detto nel trattare l'arte, l'artista e nel fruirne. Il mercato dell'arte è legato anche al mondo politico (soprattutto di questi tempi). Ossia un'artista raccomandato può ricevere, da un critico d'arte al servizio del regime politico vigente (la dimensione che si assegna all'artista dipende dal tipo di raccomandazione) una valutazione del suo operato politica, in modo da proiettarlo nella dimensione pubblica e non di laboratorio. Ma non si dovrebbe fare così. Purtroppo si fa. Per questo la critica dell'arte, di questi periodi soprattutto, non potrà mai essere precisa nel determinare i veri artisti di questo tempo (la maggior parte dei quali sono poco conosciuti e nei loro laboratori) proprio perchè gli artisti proposti all'attenzione sono artisti politici.
Cordiali saluti
Fabrizio Fiordiponti