LA SCUOLA DELLE DONNE
SCRITTO GIA' RESO PUBBLICO E DATATO CIRCA NOVEMBRE 2007
Dovremmo farci tutti quanti un esame di coscienza…
Chiediamoci a rigor di logica, escludendo magari l’etica (territorio da sempre difficile da percorrere…) quale dovrebbe essere il ruolo della Scuola e quale, collegandoci banalmente con il pensiero, la funzione dei suoi attori…ossia gli insegnanti.
Sicuramente se avessi avuto alle Scuole medie o superiori un’insegnante nota per la sua libertà sessuale, in piena tempesta ormonale dimostrabile dalla Scienza medica, avrei lasciato perdere la matematica e l’italiano o altro e mi sarei dedicato, durante le ore frontali di lezione, ad immaginare storie erotiche da talamo concentrandomi sulle prosperose tette ben messe in evidenza e sulle magnifiche gambe messe in mostra…
Forse che la Scuola non è una passerella…
Fra le tante cose, la Scuola dovrebbe consolidare la coscienza civile delle generazioni che in futuro guideranno la società e ne avranno in carico la responsabilità…
Purtroppo tale coscienza civile, a quanto mi risulta e per quanto si osserva oggi, è totalmente da ricostruire…
Care insegnanti e care professoresse andatevi per favore a studiare il profilo professionale della nostra professione…bisognerebbe essere di esempio… (non tutte chiaramente…ci sono molte docenti professionali…credo la maggior parte…e quindi mi rivolgo a quel 40% delle donne insegnanti che non è professionale e che fa danni…).
La Scuola è la Scuola….non una passerella per sfoggiare la moda…
Tanto meno è il Grande Fratello…non mi risulta a Scuola ci siano le telecamere…
Ahhh (sospirando…)…Mannaggia ad un certo tipo di televisione!
E parlo con giudizio non per pregiudizio…ma non giudico, valuto in base a prove certe…
In questo periodo storico così confuso, lavorando a Scuola circondato da colleghe, ho sempre pensato che difendere il ruolo della mia professione in questa Scuola così “strana”, fosse diventata un’impresa simile a quella di Ulisse nell’Odissea…
E, manco a farlo apposta, una Odissea è divenuta la mia condizione di insegnante ora volontariamente contestatore di un sistema educativo che di educativo non conserva più niente o ben poco…lasciato alla buona volontà di quei pochi che intendono fare bene il loro mestiere…
Qualche volta ho realizzato che fosse quasi una maledizione lavorare, spesso unico maschio, circondato da donne…
Ma passiamo alla storia, alla sociologia e alla matematica…
Possiamo tranquillamente fare un’analisi sociale generica che, in quanto generica, non è applicabile esattamente caso per caso…
E’ come fare una media matematica fra vari valori numerici…il numero che ne viene fuori può non essere coincidente con alcuno dei numeri oggetto della media…è normalissimo…tuttavia la media serve per studiare i vari fenomeni…esattamente come si intende fare nelle righe seguenti…
Appena le donne si sono affacciate nel mondo del lavoro hanno iniziato una battaglia per il rispetto dei loro diritti…
Nessuno dice che non sia stata giusta…
Tuttavia è il modo che è stato sbagliato…il femminismo ha originato una specie di batracomiomachia…
In passato la donna è stata tenuta lontano dal mondo del lavoro con le dovute eccezioni…la Montessori ne è un esempio (anche se poi se n’è dovuta andare dall’Italia, ma capita a tutti i ricercatori uomini e donne)…
Questa scelta sociale, espressione di un sentimento comune dell’uomo e della donna (non una volontà dell’uomo a tenere la donna segregata a casa…), veniva compiuta nel rispetto del ruolo di mamma della donna…
Con la consapevolezza che la donna dovesse pensare prima di tutto a badare ai figli ed al loro benessere…
Gli italiani sono tutti mammoni…(frase che dicono sempre all’estero) è proprio sintomatica di questa mentalità che avevamo e che abbiamo anche oggi, pur se fra mille contraddizioni e nella completa confusione di ruoli e di funzioni…
Dunque la donna a casa non è stata una colpa dell’uomo, ma anche una volontà della donna a rimanerci!
Oggi invece la donna vive una difficile condizione e va dunque compresa…impiegata nel difficile mondo del lavoro deve tuttavia pensare ai figli in qualità di mamma…
Un ruolo che non potrebbe essere ricoperto dall’uomo anche con il massimo del suo impegno (a meno che l’uomo si inverta abbandonando il suo istinto paterno per abbracciare quello materno… certamente io il latte al biberon lo farei dare dalla madre e non dal padre dato che, il neonato dovrebbe sorbire il latte ancora dalla mammella materna…).
Dunque…spesso la donna va in tilt…è una verità che molti conoscono…soprattutto noi uomini…
In passato le donne affacciatesi nel mondo del lavoro hanno frainteso spesso la gioia dell’uomo di avere una donna come collega (e non come sempre un uomo…) con qualcosa d’altro…
A botte di denunce a volte hanno accusato l’uomo di violenza o di discriminazione sessuale.
A mio parere, si è esagerato troppo nel giusto nome della parità dei sessi ed adesso ne stiamo pagando le conseguenze (me compreso…).
Uno sguardo? Uno sfioramento? Violenza sessuale!!!
Io allora che dovrei fare?
Denunciare un bel po’ di mie colleghe per mobbing o discriminazione sessuale?
Questo mai…(a meno che non vogliono mettermi alla gogna…).
Io amo le donne…
Tuttavia il lavoro è lavoro…preferirei “incontrare” le donne fuori…ma proprio perché le affronto e le contesto sul piano professionale a Scuola…
E’ bene precisare che, fortunatamente, non tutte le donne sono così e sanno operare una distinzione…ma quelle che sbagliano bastano per rovinare tutto…soprattutto nella Scuola… (due esempi in due importanti articoli in basso)
Ed io intanto?
Care signore e signori intanto sono minacciato con raccomandate minatorie…vogliono farmi decadere dal mio incarico di Insegnante senza ascoltarmi (da quando si emette una sentenza senza sentire l’imputato???) solo perché mi sono sentito in dovere di dire la mia nel rispetto della mia funzione di docente…(se ha ancora un valore per questa società…).
Non avendo altro modo per farlo…ho democraticamente deciso di entrare in un pacifico “sciopero bianco”… in virtù di principi costituzionali che la Scuola pare si sia dimenticati…ed in attesa di passare a miglior vita o di essere convocato per mettere a verbale ciò che della Scuola e della società conosco…per il bene di tutti…
Scripta manent verba volant…
Meditate gente…meditate…
Fabrizio Fiordiponti