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Martedì 16 Novembre 2010 16:48

L'asse padana degli schei

WRITTEN_BY_MALE
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Quando ho lavorato a Treviso qualcuno mi diceva: chi ha i soldi se li merita... Questo mi mandava un po' in confusione, poichè provenendo da una cultura cristiana (lascia tutto e seguimi) e comprendendo la ragione della coperta (se la tiri da una parte sei consapevole che dall'altra qualcuno si scopre) e scoperta la ragione (meglio dire la irragionevolezza) della logica della competizione nel mercato senza tenere conto dei diritti delle persone che divengono strumento da manipolare per far soldi, non comprendevo come queste persone avessero come obiettivo nella vita non essere, ma guadagnare più soldi possibili. Dopo che li ho ascoltati per un po' nelle loro maniere comunque formalmente educate (in considerazione che schei era la parola con più alta frequenza di apparizione) e dopo essermi staccato da quella realtà e, soprattutto, dopo avere studiato abbastanza la sociologia e la psicologia di tale Paese dal Nord al Sud, posso dire: cari amici trevigiani (unitamente ad altri padani con asse verso ovest) voi non vi rendete conto che trainate il carro verso il fosso del burrone, perchè per gli schei e le Vostre ragioni relative ad essi, non rispettate nè gli altri, nè le regole, nè la Costituzione e nè l'etica del come farsi i soldi. Dunque, i soldi che avete, non solo non ve li meritate, ma non dovreste neanche averli...da le mie parti si dice: rubate (lo scudo fiscale politico è non solo un'evasione istituzionalizzata di stato ma anche un incitamento all'evasione imprenditoriale). Poichè siete nello Stato e soggetto alle sue Leggi... Non fuori per conto Vostro a decidere cosa è giusto e cosa è sbagliato...
Se qualchuno di questo asse vuol fare una chiaccherata con me, così gli rinfresco ben bene i neuroni che funzionano nel suo cervello (magari meglio accadrebbe se se ne attivasse qualcuno in più) gli spiego come funzionano in questo Paese le dinamiche delle differenze culturali e le regole e il rispetto dell'autorità. In che senso? Ogni trevigiano o bresciano o milanese ha una mamma. Se la mamma dice di non far questo e il figlio minorenne lo fa, il figlio minorenne è un ribelle. Dopo i 18 anni la mamma legale diventa la Legge e la Costituzione su cui tutte le leggi si devono allacciare (purtroppo non è così a causa di gente che si fa le leggi per sè). Il figlio che non osserva la Legge è un ribelle. Perchè...perchè la Legge è democratica e pensa a tutti e non è trevigiana o bresciana o milanese, ma italiana. C'è chi investe il suo tempo, come al Nord, a pensare sempre a far schei e c'è chi investe il suo tempo in una pennichella dopo aver lavorato lento (perchè non ha fretta a farsi i soldi) per poi leggere un libro di filosofia e storia, invece che uno di economia e finanze. Dove sta la ragione della Legge? La ragione di una Legge sta nel valutare le differenze pur nell'uguaglianza di tutti i cittadini al cospetto della Legge. Dove stanno queste differenze? Nelle diverse culture. Dunque chi è che sbaglia? Lo scheiofobo o il pennichellofobo? Abbiamo una politica apposta per questo... Per capire ciò che è giusto e sbagliato in relazione all'unità ed in relazione alle differenze esistenti sul territorio nazionale. Chiaramente non abbiamo una politica per pagare una trota a 13 mila euro. Qui si vede l'ipocrisia allo stato puro. Tutte le offese alla bandiera, all'Italia, agli Italiani e ai Meridionali, non sono state dimenticate... E se l'Adriatico si inquina è per colpa del Po' che inquinate al Nord e non per colpa dei rifiuti di Napoli. Chi è la "razza" più maleducata nella forma? Quella che fa più danni? Chi fa più danni? Fermatevi e riflettete...

Fabrizio Fiordiponti

Articolo modificato il Martedì 16 Novembre 2010 17:20

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